Paracelsus |
Le radici dell’
Omeopatia sono molto più antiche di Hahnemann.
Se, in effetti,
alcuni procedimenti che potremmo chiamare “omeopatici”, come curare le
scottature con il calore o i congelamenti col freddo, sono conosciuti dalla più
remota antichità, una prima sistematica definizione dell’ Omeopatia si può fare
risalire a Paracelso.
A proposito dell’
unità dell’ uomo Paracelso dice nell’
OPUS PARAMIRUM:
“L’ uomo è cielo e terra e le sfere inferiori, i quattro elementi e tutto ciò
che è entro di essi per cui egli è propriamente chiamato con il nome di
microcosmo, perché egli è l’ intero mondo…sappi dunque che anche entro l’ uomo,
nel suo corpo, vi è un firmamento stellato, con un potente corso di pianeti e
stelle, che hanno esaltazioni, congiunzioni e opposizioni. Il cuore è il sole e
così come il sole agisce sulla terra e su se stesso altrettanto il cuore agisce
sul corpo e su se stesso..”
Opus Paragranum |
E ancora più specificamente nell’ OPUS PARAGRANUM, Paracelso aggiunge:
“Una cosa è la malattia e un’ altra sono gli elementi. Gli elementi non sono
malati, è il corpo a cadere malato. Così lo scorpione cura il suo scorpione
(interno), il realgar (arsenico) il suo realgar, il mercurio il suo mercurio…
il cuore il suo cuore.”
Paracelso era stato
dunque abbastanza esplicito nell’ affermare il principio analogico nella cura
delle malattie.
Dopo di lui un altro
precursore può essere considerato F.A. La Brugnere che in una tesi apparsa nel 1734 a Le Halle parlava di
“Curatione per similia”.
Ne seguirono altri
ancora di illustri anticipatori del messaggio omeopatico ma, come
sappiamo, il primo che seppe dare una
struttura organica completa e impostare il trattamento omeopatico su basi
scientifiche fu indubbiamente Hahnemann!
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