martedì 14 luglio 2015

Le medicine energetiche

In Cina durante una seduta di agopuntura
Le” Medicine Energetiche “vengono  definite come tali perché la capacità reattiva dell’ organismo è totalmente determinante, a differenza di quanto accade con la medicina classica.
Ad esempio una polmonite che viene classificata dalla medicina classica come dovuta ad una infezione da
pneumococchi sarà guarita, giustamente ,dalla penicillina, a prescindere dallo squilibrio energetico del paziente; la stessa polmonite guarirà con un rimedio di omeopatia o con l’ agopuntura non appena sbloccati gli ingorghi, l’ energia vitale nel paziente possa riprendere il suo equilibrio.

Nell’ agopuntura non si somministra alcuna energia additiva mediante l’ affissione degli aghi: l’ azione è quella di riequilibrare il flusso dell’ energia nei meridiani principali vitali,” disperdendo”, ove esista, un plus patologico e” tonificando”, ove esista, al contrario, un minus altrettanto patologico.
Nell’ omeopatia , l’ input energetico, rappresentato dal rimedio , deve elidere l’ input patologico , rappresentato dalla malattia, uguale ma di segno opposto; l’ atto finale, cioè la guarigione, è costituito dal riequilibrio energetico del paziente.

Questa è la  sostanziale differenza tra la medicina classica,fondata sulla farmaco-clinica ,e la  medicina energetica, fondata sull’ azione dei rimedi omeopatici , o di input fisici, che hanno  come scopo  quello di riequilibrare un organismo che, proprio perché squilibrato, è entrato nel tunnel della malattia.
Questi metodi terapeutici non sono “propri in sé” , nel senso che non hanno , di per sé,una qualsiasi capacità o una qualsiasi efficacia : un ago non ha proprietà terapeutiche, se non inserito in un punto energeticamente sensibile e dove esista una condizione patologica di squilibrio.
Un rimedio di omeopatia non agisce se non  è “simile” al paziente; l’ atto terapeutico risulta da una sinergia contrapposta fra due simili , il cui risultato è l’ elisione. 

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