L’Omeopatia
affronta con successo l’insonnia sempre inquadrandone origini e caratteristiche
ovvero con un’attenta valutazione delle peculiarità del paziente che ne soffre.
Nell’
insonnia dovuta a un sovraffaticamento fisico e psichico se la attività
professionale è intensa e si abusa di stimolanti (caffè, alcool, tabacco,
ecc..) e si è particolarmente nervosi il rimedio più indicato sarà Nux vomica.
Se
si è invece insonni ma tristi, scoraggiati, con poca volontà di fare,
irritabili ed emotivi si penserà a Kalium
Phosphoricum.
Sempre
nei soggetti tristi, ipersensibili ed emotivi che soffrono d’ insonnia soprattutto
perché rimuginano costantemente sui loro problemi esistenziali, lavorativi, con
risvegli verso le 4 del mattino e spesso produttori di verruche in ogni luogo
del corpo, balzerà all’ attenzione il medicinale omeopatico Thuja. Nei bimbi e nelle persone molto timide, insonni,
ipereccitabili e malinconiche sarà Ambra grisea a migliorare la situazione.
coffea |
L’
insonnia che insorge soprattutto dopo aver subito un’ingiustizia e per le
offese ricevute, accompagnata da disturbi urinari, con cefalea come se il capo
fosse di legno, sarà Staphisagria a dare
beneficio.
Negli
apatici, ansiosi,paurosi con mille pensieri che assalgono proprio nel momento
in cui si coricano l’omeopatia indica Calcarea carbonica.
Nei
bimbi insonni con una immaginazione estremamente ricca Coffea cruda darà
beneficio.
chamomilla |
Nei bimbi (e anche negli adulti) agitati, intolleranti al minimo dolore, che si
risvegliano di notte e che trovano conforto (i bimbi) nel farsi cullare fra le
braccia della mamma il rimedio omeopatico è Chamomilla.
In
Selenium invece prevale una astenia psicofisica comunque accompagnata da
insonnia e risvegli con incubi nel cuore della notte.
Come
ausilii aspecifici ma comunque utili
possono essere indicate anche le TM(tinture madri) di Passiflora o di Tilia
tomentosa.
Come si nota in
Omeopatia (il concetto dovrebbe ormai essere chiaro) non esiste appunto il
sonnifero o il farmaco contro l’ insonnia ma la valutazione del sintomo all’interno della tipologia
psico-fisica del soggetto al fine di ricercare e prescrivere il rimedio più
simile al paziente stesso, col suo nucleo energetico specifico, in una visione
olistica e non di tipo parcellare.
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