sabato 25 marzo 2017

Agopuntura – l’orologio biologico

La filosofia e la medicina cinese si coniugavano con le basi scientifiche dell’ epoca e soprattutto con la osservazione e i calcoli astronomici del tempo.
I Cinesi antichi sapevano, già venti secoli or sono, che la Terra era rotonda e in movimento e  hanno previsto  le leggi della relatività, in un modo differente certamente rispetto all’ attuale ma con una intuizione incredibile. La nozione di YIN e di YANG nelle loro formulazioni relative si avvicinano alla concezione einsteiniana.
In più, ciascun momento della giornata, nei 365 giorni dell’ anno, i dodici mesi dell’ anno, le dodici ore cinesi del giorno (corrispondenti alle 24 ore occidentali) si susseguono secondo i ritmi del tempo. Il mattino corrisponde alla primavera, il mezzodì all’ autunno, la notte all’ inverno. Le differenti perturbazioni climatiche sulla terra e nel cielo influenzano  l’attività e la fisiologia umana. La malattia inizia sempre in seguito a uno stato di squilibrio dei ritmi biologici di fatto, sia dovuto all’ ambiente esterno sia  influenzato dall’ ambiente interno. Per comprendere questo modo di pensare  noi occidentali dobbiamo modificare  almeno in parte la concezione cartesiana che sta alla base della nostra razionalità scientifica e non solo. In medicina questo atteggiamento è indispensabile. Solo così potremo appieno comprendere che la  malattia è un processo di perturbazione energetica in cui i bioritmi hanno una importanza basilare oltre che ovviamente il terreno costituzionale.

Partendo da questi presupposti l’ infissione degli aghi lungo i famosi meridiani può veramente dare un contributo straordinario al riequilibrio energetico e quindi risultare utilissima nella  cura e nella  guarigione.  

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