La
filosofia e la medicina cinese si coniugavano con le basi scientifiche dell’
epoca e soprattutto con la osservazione e i calcoli astronomici del tempo.
I
Cinesi antichi sapevano, già venti secoli or sono, che la Terra era rotonda e
in movimento e hanno previsto le leggi della relatività, in un modo
differente certamente rispetto all’ attuale ma con una intuizione incredibile.
La nozione di YIN e di YANG nelle loro formulazioni relative si avvicinano alla
concezione einsteiniana.
In
più, ciascun momento della giornata, nei 365 giorni dell’ anno, i dodici mesi
dell’ anno, le dodici ore cinesi del giorno (corrispondenti alle 24 ore
occidentali) si susseguono secondo i ritmi del tempo. Il mattino corrisponde
alla primavera, il mezzodì all’ autunno, la notte all’ inverno. Le differenti
perturbazioni climatiche sulla terra e nel cielo influenzano l’attività e la fisiologia umana. La malattia
inizia sempre in seguito a uno stato di squilibrio dei ritmi biologici di
fatto, sia dovuto all’ ambiente esterno sia
influenzato dall’ ambiente interno. Per comprendere questo modo di
pensare noi occidentali dobbiamo
modificare almeno in parte la concezione
cartesiana che sta alla base della nostra razionalità scientifica e non solo.
In medicina questo atteggiamento è indispensabile. Solo così potremo appieno
comprendere che la malattia è un
processo di perturbazione energetica in cui i bioritmi hanno una importanza
basilare oltre che ovviamente il terreno costituzionale.
Partendo
da questi presupposti l’ infissione degli aghi lungo i famosi meridiani può
veramente dare un contributo straordinario al riequilibrio energetico e quindi risultare
utilissima nella cura e nella guarigione.
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