Costantin Hering |
Nosode o Nosodo è un
termine coniato da Costantin Hering (famoso omeopata statunitense, 1800-1880)
nel 1832 e deriva dalla parola greca nosos =malattia.
Nosode costituisce il
prefisso che, aggiunto alla parola eidos, equivale a forma e compone l’ idea di
forma della malattia.
Nosode, dunque, indica una relazione con la malattia in
generale; si può paragonarlo al termine latino “noxa” che significa “danno”.
I
Nosodi sono preparazioni omeopatiche ottenute a partire da colture microbiche,
da virus, da secrezioni, da escrezioni patologiche. Secondo la definizione
della Farmacopea Omeopatica ufficiale Tedesca (HBA) i nosodi, infatti, sono “preparazioni ottenute da prodotti
patologici umani o animali, da germi patogeni o dal loro metabolismo, da prodotti
di decomposizione di organi animali “.
Alcuni esempi di
Nosodi “diatesici”: il Tuberculinum è
un nosode preparato dalla lesione indotta dal Mycobacterium di Koch,
Carcinosinum da un carcinoma mammario, Psorinum è ottenuto da sierosità rilevata
da solchi cutanei di malati di scabbia non trattata, Syphilinum o Luesinum
è ottenuto da prodotto patologico di una ulcera sifilitica, Medorrhinum
è il prodotto diluito e dinamizzato di secrezione blenorragica.
Numerosissimi
sono gli altri nosodi di “base”, dal Botulinum al Difterinum, al Pertussinum,
allo Staphillococcinum, al Morbillinum ecc.
I Nosodi possono
essere impiegati come propri e veri rimedi omeopatici, quindi seguendo la legge
della similitudine omeopatica, o come
rimedio di sblocco miasmatico: qua rientriamo nella raffinatezza
specialistica dell’ Omeopatia.
Da non dimenticare,
infine, il grande lavoro effettuato da Edward Bach(1886-1936), noto per i fiori
che portano il suo nome (i fiori di Bach) padre dei Nosodi intestinali.
James Compton Burnett |
Magia dell’ Omeopatia!
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